Giuseppe Antonio Brescianello

di Luca Bianchini e Anna Trombetta

Giuseppe Antonio Brescianello (Bressonelli), è nato circa nel 1690 ed è morto nel 1758. Trascorse buona parte della sua vita a Stoccarda dove era Kapellmeister.

Le notizie sono lacunose, e i dizionari non vanno sempre d’accordo tra loro. Ognuno di quelli principali varia o il nome o le date, oppure gli alias con i quali il compositore era noto ai suoi tempi.

Per Eitner egli fu attivo nel 1720 circa; per la sesta edizione del Grove, Brescianello noto anche come Bressonelli visse tra il 1690 e il 1757, ma i supplementi della MGG collocano la sua nascita al 1685. Le prime edizioni del Riemann concordano, mentre le successive sostengono sia morto dopo il 1757. Il DEUMM (Biografie I, 693) è più preciso: Brescanello è forse nato a Firenze, ed è morto a Stoccarda esattamente il 4 ottobre 1758.

Per la Treccani al contrario Brescianello è senz’altro originario di Bologna. A nessuno ancora è venuto in mente di abbinarlo a Brescia.

Voce “Brescianello” sul Dizionario del Fétis del 1837

Per complicare la faccenda già ingarbugliata, basti dire che il compositore fu conosciuto con altri cognomi, e di questa cosa occorre tener conto quando si cercano le partiture nei fondi delle biblioteche. Le varianti del cognome Brescianello sono Besanello, Brecceanelli, Bressonelli, Brigianelli, Breschianello (secondo il Biographisch-bibliographisches Quellen-Lexikon dell’Eitner, 1900-1904).

Voce dell’Eitner

Se poi si consultano i manuali di storia pubblicati, scopriamo che sono sparuti gli italiani che si sono occupati di Brescianello, che i saggi sono quasi tutti stranieri, specie tedeschi, inglesi o americani, e che in genere non concordano.

Chi lo vuole di Bologna (Rassegna Musicale del 1951), chi veneto (Julie Anne Sadie, Companion to Baroque Music, 1998, p. 240), chi a servizio della corte di Stoccarda come maestro di cappella dal 1716 al 1757 (Johannes Wolf, Handbuch der Notationskunde, 1975, p. 125), chi dal 1715 al 1755 (Disques: classiques, danses, chansons, jazz, 1959, p. 489), chi morto a Stoccarda, chi invece a Ludwigsburg (la voce dell’Oxford di Rudolf Lück revisionata da Samantha Owens).

La maggior parte dei libri di musica preferisce ignorarne l’esistenza, ad esempio l’Enciclopedia poderosa dell’Einaudi che riesce nell’impresa di non citarlo mai una volta in migliaia di pagine, o La storia della musica della Società italiana di musicologia, che nel quinto volume è probabilmente troppo impegnata a parlare di Bach e di Handel per accorgersi del suo passaggio.

E così capita d’imbattersi nel nome di Brescianello per un caso più unico che raro. Alle Facoltà di musicologia, per esempio, non si sente quasi mai pronunciare. Di conseguenza, si resta basiti a leggere talvolta giudizi taglienti contro di lui, riportati acriticamente, dato che di Brescianello si conosce poco o nulla.

Giuseppe Antonio Brescianello è un compositore originale, sebbene ignorato. Quando il musicologo Adelmo Damerini scovò nella Biblioteca del Conservatorio di Firenze il manoscritto dei Dodici Concerti a tre, sembrò che l’interesse per Brescianello fosse cresciuto. Si cercarono conferme ai pochi dati biografici.

Il suo arrivo a Monaco nel 1715, al seguito della principessa Elettrice di Baviera, è preceduto da informazioni biografiche frammentarie. Che sia nato a Bologna è solo un’ipotesi, come quella che lo vede attivo per qualche tempo a Venezia. A Monaco è violista per il Principe Elettore Massimiliano Emanuele II, e di lì va a Stoccarda alla corte del Duca di Wüttemberg per il quale organizza gli eventi teatrali arruolando cantanti e musicisti di grido. Il primo febbraio 1721 è eletto Oberkapellmeister, primo italiano ad assumere quella carica. Poi nel 1731 diventa Maestro di cappella.

Lascia l’incarico per un rovescio di fortuna, e nel 1744 ridiventa Oberkapellmeister del duca Carlo Eugenio. Torna allora ad occuparsi del teatro e dell’orchestra modernizzandone l’organico almeno per quei tempi. Dopo la pensione nel 1751 (o 1755 secondo altre fonti), restò a Stoccarda sino alla morte avvenuta forse nel 1758. La posizione che Brescianello occupò alla corte di Stoccarda fu prestigiosa e molto ambita. Gli successero Holzbauer e poi il nostro Jommelli.

Nella produzione strumentale di Brescianello, continua il DEUMM, ci sarebbero gli stilemi caratteristici della musica barocca, ma il giudizio è vago. Il barocco non occupa 150 anni, dal 1600 al 1750. Al massimo si spinge fino al 1680-1690. E quindi dire che Brescianello è tipicamente barocco, non ha senso, perché lui è vissuto nel periodo caratterizzato dall’Arcadia e dall’illuminismo.

Sostenere poi che sia di scuola bolognese, senza sapere neppure esattamente dove è nato e dove ha studiato ci pare un azzardo. Brescianello è attivo a Stoccarda, ma la prima e ultima volta che l’hanno segnalato in Italia stava a Venezia.

In Germania Brescianello scrive in uno stile che ricorda Pasquini, Torelli, Vivaldi, Scarlatti. Né si capisce come non si incappi in qualche contraddizione definendo la sua musica, come fa DEUMM, bolognese e insieme barocca e “preannunciante” il preclassico.

Per il DEUMM i concerti a 3 di Brescianello sono significativi per la forma torelliana, cioè la suddivisione in 3 tempi Allegro, Adagio, Allegro con i movimenti estremi veloci e nello stile imitativo. Il quarto concerto, di quelli a stampa, ad esempio ha una fuga regolare.

La musica è personale. Sempre secondo il DEUMM è simile per fraseggio e invenzione ritmica “a quella dei clavicembalisti coevi”. Torrefranca aveva definito “impressionismo ritmico” la scrittura per cembalo contemporanea a Brescianello. Ma anche in questo caso è tutta una forzatura.
I concerti sono innovativi, e Brescianello “affida al violoncello un ruolo concertante emancipandolo dalla funzione del continuo”. Più che affiancarlo ai cembalisti, noi lo vediamo legato ai violinisti suoi contemporanei, ad esempio a Vivaldi.

Cadenza alla fine del sesto Concerto dell’Op.1

I Concerti e le Sinfonie del 1738 fanno in tutto 12 composizioni, divise in due gruppi di sei che si alternano nella raccolta a stampa: prima il concerto 1 poi la sinfonia 1, quindi il concerto 2 e così via.

Nei concerti, rispetto alle sinfonie, il solista suona da gran virtuoso, e il tempo finale del sesto Concerto presenta pure una cadenza singolare per quel periodo.

Le composizioni di Brescianello sono straordinariamente moderne nel contesto tedesco che le ha viste nascere, e segnano un’evoluzione della musica strumentale italiana, quella che va dal periodo d’Arcadia al neoclassicismo. Per questo è incomprensibile che non se ne parli nei libri di scuola, anche solo per ricordare ai ragazzi quanto importante sia la sua figura.
I suoi pezzi, rimasti per la stragrande maggioranza manoscritti, sono stilisticamente equilibrati, eleganti, melodiosi. Basati tutti sulla tecnica dei partimenti, stabiliscono il movimento libero del basso.

Visto che Brescianello ha scritto per uno strumento assai simile alla chitarra, compito dei chitarristi dovrebbe essere quello di valorizzarne la figura.
Delle 18 partite di Brescianello per gallichon (specie di mandola), conservate nella Sächsische Landesbibliothek di Dresda, si parla però ancor meno che di Brescianello stesso. Eppure sono un monumento all’inventiva tutta italiana che costruisce melodie straordinarie sopra il basso dei partimenti.
Quella tecnica partimentale riflette da un lato la scuola romana di Bernardo Pasquini, dall’altra quella napoletana di Alessandro Scarlatti, e infine quella veneta di Locatelli, suo contemporaneo.

Colascione

Quei 18 pezzi per gallichon non sono per “colascione”, che è piuttosto un particolare tipo di liuto con il manico allungato, di origine forse orientale, diffuso nel Regno di Napoli nel Rinascimento e almeno sino alla fine del Seicento. Dopo il 1680 il colascione sembra non fosse più usato, come ripetono invece i musicisti sui CD di Brescianello. A Monaco e a Stoccarda si suonava il gallichon, che è una specie di liuto che somiglia già più a un prototipo di chitarra, o piuttosto al mandolino. Ci sembra che anche qui regni una grande confusione, nella quale ognuno che s’occupa di Brescianello, noi compresi, si rischia ad ogni passo di cadere.

Il DEUMM ha il pregio di ricordare le composizioni per “colascione” di Brescianello, esagerando però ad arretrare le fonti di ispirazione allo stile “liutistico” pre-colascione. Il colascione è un cordofono con un numero di corde variabile molto utilizzato nella musica napoletana, ed era in voga dal 1400 al 1600. Lo stile pre-colascione, del quale parla il DEUMM, dovrebbe riguardare la musica anteriore al 1400, ma è troppo indietro nel tempo. All’epoca di Brescianello la chitarra aveva già acquisito da tempo una sua dignità strumentale come il clavicembalo, o il violino.

Con Brescianello non si parla di colascione ma di gallichon, detto anche mandora, dalla quale deriva la chitarra italiana. Lo strumento è tipico del 1700 e si usava molto in Germania. Più che alla chitarra, il gallichon somiglia al mandolino.

Brescianello usava uno strumento a sei corde come si vede dall’intavolatura delle 18 partite.

Intavolatura per il gallichon a sei corde di Brescianello

Varrebbe la pena che i musicisti che leggono Guitaristocracy si dedicassero di più a questo tema, proponendo Brescianello sempre ai loro concerti, e che si cominciasse a discutere su queste pagine delle trascrizioni, magari delle intavolature, rispolverando il significato dei segni e come si indicavano i tempi e le note.

Opere di Brescianello

Composizioni (pubblicate):
12 Concerti e Sinfonie op.1 (Parti, Michel-Charles Le Cène, Amsterdam 1738).
Leggi on line le parti dei 6 concerti e delle 6 sinfonie

L’Op.1 di Brescianello pubblicata ad Amsterdam

Opere

Musica per gallichone (“colascione” secondo alcuni)
18 Partite (per altri semplicemente “Suites”) per gallichone solo
Leggi on line l’intavolatura

Composizioni sacre
Messa solenne a 4 voci e strumenti (1773 sic)
Leggi la partitura on line

Musica vocale
Opera pastorale Tisbe (1717-1718)
Leggi on line la partitura della Tisbe

Fuga dalla Ouverture della Tisbe

Cantata con strumenti: “Core amante”
Cantata con strumenti: “Seguir fera che fugge”

Musica orchestrale
12 Concerti a 3 (2 vl. e vc.)
5 Concerti per vl.
4 Concerti per 2 vl. Concertanti.
1 Concerto per vl. e fagotto

3 Sinfonie
5 Ouvertures per quartetto e continuo (1 con fagotto)

Da camera
2 Chaconnes per 6 archi; per 2 vl. o fl. e continuo
6 Trii per 2 vl. o fl. dolce e continuo
3 Trii per 2 flauti e continuo
4 Sonate per violino o flauto e continuo

Manoscritti

(l’elenco è preso dal RISM)

Sonatas – Bb major; Manuscript copy; S-Uu Gimo 31
Sonatas – E minor; Manuscript copy; S-Uu Gimo 30
12 Concertos – F; D; a; G; B|b; C; c; B|b; c; F; A; E|b; Druck
18 Partitas – Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1
2 Trio sonatas – Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-O-5
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Symphonies – F major; Manuscript copy; S-L Saml.Engelhart 141
Symphonies – D major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-N-3
Symphonies – Eb major; Manuscript copy; S-Uu Instr. mus. i hs. 63:21
Symphonies – Bb major; Manuscript copy; S-Skma Od-R
Symphonies – Bb major; Manuscript copy; S-HÄ ohne Signatur
2 Concertos – Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-O-9
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Symphonies – Eb major; Manuscript copy; S-HÄ ohne Signatur
2 Symphonies – Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-N-3
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Symphonies – Eb major; Manuscript copy; S-L Saml.Wenster L:34
Concertos – Eb major; Manuscript copy; S-L Saml.Engelhart 377
18 Partitas – Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Chaconnes – A major; Manuscript copy; D-ROu Mus.Saec.XVIII:9; 2
Suites – D major; Manuscript copy; D-ROu Mus.Saec.XVIII:9; 5
Divertimentos – G minor; Manuscript copy; CZ-Pnm XXXIV B 236
Concertos – F major; VeiI Bre7; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-O-4
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Concertos – C major; VeiI Bre1; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-O-1
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Partitas – G major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Partitas – Bb major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Partitas – F major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Partitas – C major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Suites – Bb major; Manuscript copy; D-ROu Mus.Saec.XVII:51; 5; 4
Concertos – C minor; VeiI Bre4; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-O-9
Concertos – E minor; VeiI Bre6; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-O-9
Masses – C major; Manuscript copy; D-B Mus.ms. 2400
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Symphonies – C minor; Manuscript copy; S-L Saml.Engelhart 290
Sonatas – C major; Manuscript copy; D-ROu Mus.Saec.XVIII:9; 1; 4
Partitas – C major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Partitas – Bb major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Partitas – G major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Partitas – C minor; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Partitas – F major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Symphonies – C major; Manuscript copy; S-Skma O-R
Symphonies – F major; Manuscript copy; S-Skma O-R
Symphonies – G major; Manuscript copy; S-Skma O-R
Concertos – C major; VeiI Bre3; Manuscript copy; S-Uu Instr. mus. i hs. 62:12
Sonatas – A major; Manuscript copy; D-ROu Mus.Saec.XVIII:59; 2; 2
Masses – C major; Manuscript copy; D-B Mus.ms. 2400/1
Symphonies – D major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-N-2,1
Leggi la partitura on line Symphonies – D major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-N-3
Concertos – A major; VeiI Bre11; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-O-3,1
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Concertos – C major; VeiI Bre2; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-O-2,1
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Concertone – Eb major; VeiI Bre5; Manuscript copy; US-SFsc *M2.1 M59
Masses – C major; Manuscript copy; D-SPlb Mus D Hs 36
Concertos – A major; VeiI Bre11; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-O-3,2
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Partitas – G major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Partitas – Bb major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Partitas – F major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Partitas – C major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Partitas – G minor; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Partitas – D minor; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Partitas – Eb major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Symphonies – Bb major; Manuscript copy; S-Skma O-R
Symphonies – D major; Manuscript copy; S-Skma O-R
Symphonies – Eb major; Manuscript copy; S-Skma O-R
Symphonies – D major; Manuscript copy; S-Skma Leuhusens saml.
Concertos – A major; VeiI Bre11; Manuscript copy; D-Dl Mus.2-O-1,10c
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Suites – C major; Manuscript copy; D-ROu Mus.Saec.XVIII:9; 1
Suites – G minor; Manuscript copy; D-ROu Mus.Saec.XVIII:9; 4
Suites – A major; Manuscript copy; D-ROu Mus.Saec.XVIII:9; 6
Partitas – G major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1
Partitas – Bb major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1
Partitas – F major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1
Partitas – C major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1
Partitas – G major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1
Symphonies – D major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-N-1,2
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Symphonies – D major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-N-2,2
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Symphonies – D major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-N-1,1
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Concertos – C major; VeiI Bre2; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-O-2,2
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Sonatas – B minor; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-O-5
Partitas – G major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Partitas – Eb major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-2
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Sonatas – D minor; Manuscript copy; D-ROu Mus.Saec.XVIII:9; 1; 1
Partitas – C major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1
Partitas – Bb major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1
Partitas – G major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1
Partitas – C minor; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1
Partitas – F major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1
Partitas – G minor; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1
Suites – F major; Manuscript copy; D-ROu Mus.Saec.XVIII:9; 3
Sonatas – C major; Manuscript copy; D-ROu Mus.Saec.XVIII:9; 1; 2
Concertos – G major; VeiI Bre9; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-O-8,2
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Partitas – Bb major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1
Partitas – F major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1
Partitas – C major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1
Partitas – G major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1
Partitas – D minor; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1
Partitas – Eb major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1

Symphonies – Bb major; Manuscript copy; D-SWl Mus.1388

Partitas – Eb major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-V-1

Sonatas – Eb major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2-Q-1,10
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Sonatas – B minor; Manuscript copy; D-Dl Mus.2-Q-1,11
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Concertos – C major; VeiI Bre1; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-O-1a
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Sonatas – Eb major; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-O-5

Concertos – G major; VeiI Bre9; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-O-8,1
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Concertos – C major; VeiI Bre3; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-O-6
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Concertos – E minor; VeiI Bre6, ; RV 366/2; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-O-7
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Sonatas – C minor; Manuscript copy; D-Dl Mus.2364-Q-1
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Bibliografia sul colascione

Rudolf Lück

  • Ein Beitrag zur Geschichte des Colascione und seiner süddeutschen Tondenkmäler im 18. Jahrhundert, Diss., Erlangen, 1954;  

Dieter Schossig

  • Der Colascione – eine Langhalslaute des 17./18. Jahrhundert
  • Leggi il pdf on line
  • Editore: Hrossmehring, 2010

Bibliografia su Brescianello

Adelmo Damerini

  • Articolo: I Concerti a 3 di G.A.B.
  • Collectanea Historiae Musicae, I, Firenze, Leo S. Olschki, 1953, pagg. 165–70;
  • Note: Adelmo Damerini nei Concerti a 3 di Brescianello scrive che l’opera dell’italiano precorre il quartetto per archi. Descrive brevemente i 12 trio concerto (2 violini + basso). La maggior parte sono in forma: Allegro-Adagio-Allegro e mostrano un efficace cromaticismo e un abile contrappunto, anche nei Tempi lenti. Il basso è trattato allo stesso modo dei violini, e non è una parte del Continuo. Questi concerti sono molto importanti e immediati precursori del concerto classico, del trio, del quartetto, e della sinfonia. Il testo è indirizzato a studiosi, interpreti, studenti e semplici appassionati di musica.

Adelmo Damerini

  • Articolo: G.A.B. e un suo concerto a 3 sconosciuto
  • Fonte: Musiche italiane rare e vive, Siena, 1962;

Adelmo Damerini

  • Articolo: «SEI CONCERTI A TRE» SCONOSCIUTI DI G.A. BRESCIANELLO
  • Fonte: Studien zur Musikwissenschaft ; 25 ( 1962 ) pagg. 96-104
  • Editore: Hermann Böhlaus Nachf., 1962
  • ISSN: 0930-9578

H.J. Mitchell

  • The works of G.A.B.
  • Fonte: Diss. Univ. Of North Carolina, 1962. 

Samantha Owens

  • Articolo: CENSORSHIP OF THE GOÛT MODERNE IN 1730S LUDWIGSBURG AND THE MUSIC OF GIUSEPPE ANTONIO BRESCIANELLO
  • Fonte: Eighteenth Century Music ; 2 ( 2005 ) pagg. 299-310
    Leggi il pdf on line
  • Editore: Cambridge University Press (CUP), 2005
  • Lingua: inglese
  • DOI: 10.1017/s1478570605000394
  • ISSN: 1478-5714; 1478-5706

Sarah-Denise Fabian

  • Libro: “In allgemeinem Beyfall” – Giuseppe Antonio Brescianellos Instrumentalmusik am Württembergischen Hof zur Zeit Eberhard Ludwigs
  • Fonte:
    Leggi il pdf on line
  • Editore: Heidelberg: Universitätsbibliothek Heidelberg, 2016
  • Lingua: tedesca
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Summary
Giuseppe Antonio Brescianello
Article Name
Giuseppe Antonio Brescianello
Description
Giuseppe Antonio Brescianello, compositore italiano di fine 700, contemporaneo di Domenico Scarlatti e grande esponente della scuola italiana.
Author
Publisher Name
Guitaristocracy